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"Cosmo", primo volume della trilogia "Breve enciclopedia del mondo", propone al lettore una visione rivoluzionaria della vita naturale, che interroga la natura lì dove essa più vivacemente si agita e freme, trascinando nel suo movimento ogni cosa: l'atomo come elemento primordiale presente in tutto ciò che esiste, il nematode che parassita le sue prede spingendole al suicidio; l'anguilla che percorre migliaia di chilometri - dalle acque dolci dei fiumi fino alle più vertiginose profondità oceaniche - solo per riprodursi e poi morire; l'Homo sapiens sapiens, ovviamente, questo discendente della scimmia che crede di dominare ciò che in realtà lo domina, di essere libero di scegliere ciò che in verità lo determina; su fino alle meccaniche celesti, alle immani energie cosmiche, ai movimenti delle costellazioni, ai ritmi lunari e solari, all'alternanza delle stagioni da cui traggono origine le culture e le religioni, cristianesimo incluso (con buona pace dei seguaci del Libro monoteista). Ogni cosa dunque è animata da quella pulsione cieca e insopprimibile che Aristotele chiama l'arte di perseverare nel proprio essere, Spinoza la potenza di esistere, Nietzsche la volontà di potenza.